Okitask è un noto e comune farmaco a base di ketoprofene e appartenente alla categoria degli analgesici FANS e, nello specifico, dei derivati dell’acido propionico. L’elenco dei potenziali usi di Okitask è piuttosto lungo, considerato che questo medicinale può servire per la terapia e per la cura di diverse malattie come l’artrite reumatoide , la flebite, la gotta, la mastopatia fibrocistica, la tendinite o la varicella.
Indicazioni terapeutiche
Questo antinfiammatorio è utilizzato per ridurre l’infiammazione e ridurre il dolore causato da disturbi di diversa natura e origine, ma lievi, quindi per i quali non si ritiene necessario consultare il proprio medico.
- mal di testa o cefalea: sia di tipo primario, quindi non connesse ad altri fattori o malattie, sia secondario e dipendenti quindi da traumi, lesioni e patologie distinte;
- mal di denti: in caso di ascessi o di carie che vanno a creare dolore a livello della polpa dentale, con numerosi vasi sanguigni e nervi;
- dolori mestruali: dolori addominali e del basso ventre e mal di testa causati dalle variazioni ormonali tipiche del periodo delle mestruazioni;
- nevralgie, ovvero dolori intensi ai nervi dovuti a stiramenti, traumi e infezioni;
- dolore ai muscoli, ovvero mialgie: dolori localizzati a livello di muscoli quando si usano o si toccano gli stessi, dovuti a contrazioni brusche o a traumi;
- dolori osteoarticolari, quindi infiammazioni articolari (alle ossa, alle cartilagini, ai legamenti e ai tendini) a seguito di traumi, dell’età avanzata, di stiramenti e lesioni.
Posologia e modo d’uso
Adulti e giovani sopra ai 15 anni di età possono assumere 1 bustina al giorno, arrivando a 2-3 se si tratta di curare dolori di forte entità. È meglio prendere questo farmaco dopo i pasti, a stomaco pieno, per proteggere la mucosa del tratto gastrointestinale.
La soluzione della bustina può essere messa direttamente sulla lingua e fatto dissolvere dalla saliva, senza utilizzare acqua per diluirlo o ingerirlo.
Come assumerlo

L’assunzione è molto semplice. Il contenuto della bustina può infatti essere posto direttamente sulla lingua: si dissolverà con la saliva, garantendo così l’impiego senza acqua. Anche se non è obbligatorio, è comunque generalmente preferibile assumere il prodotto a stomaco pieno.
Controindicazioni
Okitask è sconsigliato a chi è sensibilie al ketoprofene o a sostanze simili a questa, quindi a quelle dei farmaci FANS, non steroidei, o agli eccipienti in esso contenuti.
Il medicinale può essere pericoloso per coloro che sono affetti da ulcera gastrica oppure duodenale, ulcera peptica ed emorragica o che sono tendenti a sviluppare questi disturbi. Devono astenersi da assumere questo medicinale anche coloro che hanno la gastrite o che soffrono di disturbi digestivi, come la dispepsia.
Il prodotto non è adatto alla somministrazione a pazienti affetti da leucopenia o a pastrinopenia, a coloro che hanno emorragie in atto o che ne sono predisposti. Devono evitarlo anche coloro che assumono anticoagulanti e che hanno insufficienza renale, epatica oppure cardiaca.
Dopo il terzo trimeste della gravidanza e durante l’allattamento è meglio non assumere questo farmaco. Esso può infatti dar luogo nel feto a tossicità cardio-polmonare e disfunzioni renali e generare nella madre e nel neonato un prolungamento dei tempi di sanguinamento, inibizione delle contrazioni uterine. È bene non somministrarlo a bambini al di sotto dei 15 anni di età.
Avvertenze speciali
Gli effetti indesiderati derivanti dall’uso di Okitask possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace, e per la più breve durata possibile di trattamento, come generalmente viene raccomandato per tutti i medicinali.
Interazioni
Come tutti i medicinali, anche Okitask può interagire con altri farmaci che potrebbero impedire il corretto assorbimento del principio attivo o mutarne l’efficacia. In particolare, è nota l’interazione con altri FANS, (compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi 2) e alte dosi di salicilati.
Uso in gravidanza
Non si dovrebbe assumere Okitask durante la gravidanza. Di fatti, l’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. La stessa precauzione vale anche durante il periodo di allattamento al seno da parte della donna.
Effetti indesiderati
Di norma il medicinale è ben tollerato dalla maggioranza dei pazienti. Non sono comunque escluse delle conseguenze negative e degli effetti indesiderati, soprattutto all’apparato gastrointestinale, con potenziali ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale.
Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio i sintomi sono: letargia, sonnolenza, mal di testa, vertigini, stato confusionale in associazione talvolta a dolori addominali, nausea, vomito, dolori epigastrici e nei casi gravi emorragia gastrointestinale, difficolta respiratorie e cianosi.
Gli eccipienti
Okitask contiene, oltre al principio attivo, i seguenti eccipienti: povidone, silice colloidale, idrossipropilmetilcellulosa, eudragit EPO, sodio dodecil solfato, acido stearico, magnesio stearato, aspartame, mannitolo, xilitolo, talco, aroma lime, aroma limone, aroma frescofort.