L’iperemia congiuntivale è una patologia che colpisce l’occhio e comporta l’arrossamento dell’organo. In medicina si utilizza il termine iperemia per indicare l’aumento di flusso sanguigno in una parte del corpo che può colpire cervello, occhio o altri organi. L’iperemia può essere attiva (aumento del flusso di sangue) oppure passiva (causata dall’ostruzione del normale flusso sanguigno).
Per quanto riguarda la patologia dell’occhio, l’iperemia congiuntivale è una patologia molto frequente e rappresenta uno dei principali disturbi che possono colpire l’organo: si tratta di un disturbo senza conseguenze gravi ma che occorre trattare con attenzione e in maniera tempestiva per non aggravare ulteriormente la situazione clinica.
Occorre però distinguere due casi in cui può comparire l’iperemia congiuntivale, in particolare se il paziente è portatore di lenti a contatto o meno.
Sintomi e cause
L’iperemia congiuntivale può essere causata o meno da un trauma. L’occhio può arrossarsi a seguito di un trauma e nascondere quindi lesioni più gravi che vanno oltre il semplice rossore quali ferite o corpi estranei all’interno dell’occhio. Interventi chirurgici agli occhi possono causare infezioni e quindi arrossamento.

L’iperemia congiuntivale può inoltre essere causata da:
- secchezza oculare
- pianto ed eccessiva lacrimazione
- eccessivo consumo di alcol.
L’iperemia congiuntivale è a sua volta il primo segno di diverse patologie oculari: occorre quindi prestare attenzione ai sintomi e manifestazioni della malattia. Si possono distinguere tre tipi di iperemia congiuntivale:
- dovuta a reazione pericheratica
- arrossamento con vene dilatate
- iperemia della congiuntiva tarsale
La reazione pericheratica può essere un primo sintomo di glaucoma acuto, l’arrossamento con vene dilatate può segnalare la presenza di fistola carotideo-cavernosa, mentre l’iperemia della congiuntiva tarsale o del fornice possono essere sintomo di una comune congiuntivite.
A seconda dei segnali e del tipo di arrossamento, i medici specialisti potranno formulare una diagnosi accurata con relativa terapia: oltre all’arrossamento dell’occhio, gli altri sintomi che accompagnano l’iperemia congiuntivale possono essere
- bruciore
- sensibilità alla luce
- lacrimazione
- secrezione
- edema
- prurito.
Occorre inoltre stabilire se l’iperemia è accompagnata o meno da dolore. Se l’iperemia congiuntivale non è dolente, potrebbe essere sintomo di un’emorragia sottocongiuntivale (spesso asintomatica), congiuntive acuta (attenzione alle secrezioni, cronica o allergica che si manifesta solitamente con un forte prurito all’occhio. In caso di iperemia congiuntivale accompagnata da dolore, la causa dell’arrossamento può essere dovuta a:
- attacco acuto di glaucoma (spesso accompagnata da nausea)
- cheratite
- sclerite
- corpo estraneo
- uveite anteriore acuta (calo della vista).
L’arrossamento dell’occhio può inoltre essere causato da altre cause quali sindrome dell’occhio secco, ipertiroidismo, neovascolarizzazioni, ustioni o terapie croniche a cui è sottoposto il paziente.
Iperemia congiuntivale e lenti a contatto
Le lenti a contatto possono causare l’arrossamento dell’occhio ma possono inoltre essere i primi sintomi di patologie legate proprio all’applicazione della lente. Le lenti a contattato e i relativi liquidi utilizzati per pulizia, disinfezione e conservazione possono infatti causare reazioni più o meno gravi.
Tra i portatori di lenti a contatto (LAC) l’iperemia congiuntivale può essere la conseguenza di:
- cheratocongiuntivite secca (dovuta alla secchezza della lente e a predisposizione genetica)
- congiuntive tossica (liquidi di conservazione, esposizione a sostante irritanti)
- congiuntivite allergica
Alla prima comparsa di arrossamenti e altri sintomi quali bruciore e prurito, si consiglia di sospendere l’applicazione di lenti a contatto e rivolgersi al medico specialista: il prolungato utilizzo di lenti a contatto durante l’infiammazione potrebbe compromettere la corretta guarigione e le funzionalità dell’organo.
Come prevenire l’iperemia congiuntivale
Gli occhi sono alcuni degli organi più sensibili del corpo umano: se da un lato è lo stesso organo che mette in pratica accorgimenti per “auto proteggersi”, quali lacrimazione e contrazione della pupilla, dall’altro è utile porre attenzione ad alcune buone pratiche per salvaguardare l’occhio e prevenire l’iperemia congiuntivale.
Innanzitutto occorre evitare l’esposizione prolungata ad aria calda ma soprattutto secca, alla luce del sole o alla permanenza davanti a schermi luminosi. La secchezza è uno dei principali nemici dell’occhio insieme alle infezioni batteriche: per questo motivo bisogna rispettare le basilari norme igieniche e provvedere all’idratazione dell’occhio in caso di eccessiva secchezza.
Attenzione infine ai portatori di lenti a contatto: si consiglia di scegliere lenti e detergenti di alta qualità e di provvedere sistematicamente a disinfezione.
Il trattamento
La maggior parte delle forme di congiuntivite infettiva è altamente contagiosa e si diffonde attraverso goccioline, fomiti e inoculazione corpo a corpo. Per evitare di trasmettere l’infezione, i medici devono usare un disinfettante per le mani o lavarsi le mani correttamente, secondo gli standard sanitari, oltre che disinfettare le apparecchiature dopo aver esaminato i pazienti.
I pazienti dovrebbero invece usare un disinfettante per le mani e/o lavarsi accuratamente le mani dopo aver toccato gli occhi o le secrezioni nasali. Bisogna altresì evitare di toccare l’occhio non infetto dopo aver toccato l’occhio infetto, evitare di condividere asciugamani o cuscini, evitare il nuoto in piscina.