L’artiglio del diavolo è un’erba che appartiene alla famiglia delle Pedaliaceae e le sue radici così come i suoi tuberi sono utilizzati a scopo medicinale. Si tratta di un antinfiammatorio che aiuta a ridurre i gonfiori e i dolori. L’artiglio del diavolo deve il suo nome al caratteristico aspetto ad uncino, appunto ad artiglio, dei suoi frutti. È nativo del Sudafrica, in particolare del deserto del Kalahari.
Nella medicina africana le sue radici sono utilizzate come tonico, come rimedio per i disturbi digestivi, come antifebbrile e antidolorifico. Quest’erba oggi è conosciuta anche in Europa dove viene utilizzata già da più di 50 anni per il trattamento delle patologie reumatiche. I primi effetti positivi dell’attività antinfiammatoria e antireumatica risalgono al 1958, quando degli ricercatori dell’Università di Jena, in Germania, si sono accorti che in seguito alla somministrazione di un estratto acquoso di radice di erba, i pazienti si sentivano meglio con l’artrite.

A cosa serve
Si può assumere sia in compresse che in pomata ed è ottimo contro l’aterosclerosi, l’artrite, la gotta, il mal di schiena, la tendinite, i dolori muscolari, i dolori al petto, i fastidi gastrointestinali, il reflusso gastroesofageo, la febbre e le emicranie. Inoltre, l’artiglio del diavolo viene utilizzato spesso anche in caso di difficoltà durante il parto, reazioni allergiche, problemi mestruali, perdita dell’appetito e disturbi renali o alla vescica.
La composizione
Il principale componente attivo di quest’erba è l’arpagoside, un glicoside iridoide che dovrebbe costruire l’1,2% della pianta essiccata. Oltre ad esso, la pianta contiene anche:
- arpagide, procumbide, verbascoside (altri glicosidi iridoidi)
- zuccheri
- triterpeni
- fitosteroli
- fenoli
- glicosidi flavonoici
L’efficacia dell’azione antinfiammatoria è avallata da buoni risultati ottenuti dagli studi clinici sull’uomo.
I pro e i contro
L’artiglio del diavolo ha i suoi pro ma anche i suoi contro. Sicuramente è un’erba che apporta benefici in caso di infiammazioni di lieve entità visto che aiuta a ridurre la flogosi e il dolore associato ad essa. L’efficacia antinfiammatoria e analgesica è data in particolare dalla presenza di glucosidi iridoidi, tra cui l’arpagoside, che sono contenuti nella radice della pianta. L’artiglio del diavolo gode anche di proprietà ipocolesterolemizzanti, ipotensive, antiaritmiche e digestive. Queste ultime sono date sempre dagli iridoidi e dalla loro azione amaricante, perché capaci di stimolare la produzione di succhi gastrici e bile.
L’artiglio del diavolo è abbastanza tollerato e può essere assunto anche per lunghi periodi senza avere effetti collaterali gravi. Il suo uso però è sconsigliato in alcuni casi, ad esempio a chi è affetto da gastrite e ulcera peptica, perché stimola la secrezione gastrica. Inoltre, non si può utilizzare insieme con farmaci anticoagulanti, ipotensivi, ipoglicemizzanti orali, antiaritmici e FANS, perché gli effetti collaterali potrebbero essere pericolosi.
Dove si può comprare
L’artiglio del diavolo e tutti i prodotti ricavati da questa pianta possono essere acquistati in erboristeria. Di questo rimedio del tutto naturale si utilizzano principalmente le radici tuberizzate, raccolte nel periodo autunnale. Le radici vengono poi vendute sotto forma di droga grezza o utilizzate per preparare capsule, pomate, compresse, creme e ungenti. L’artiglio del diavolo è utilizzato anche per preparare le tinture madre.